ACCESSO AL CREDITO PER LE PICCOLE IMPRESE: [1]

Come ottenere l’accesso a liquidità alternative, sfruttando i rapporti di filiera

SUPPLY CHAIN FINANCE.

 

Ma che cos’è?

 

In italiano è il CREDITO DI FILIERA ed è rappresentato dagli strumenti di supporto finanziario alle imprese, che fanno parte di una filiera produttiva.

Sino ad oggi era un sinonimo di REVERSE FACTORING, che consente di finanziare i fornitori, appoggiando il rischio sull’azienda cliente, capo-filiera, mediante la cessione del credito verso la capo-filiera da parte delle aziende fornitrici. Era un modo anche per stabilizzare e fidelizzare i fornitori, rimodulando i termini di pagamento e riducendo i costi amministrativi.

Oggi il credito di filiera va oltre la fattura, grazie alla tecnologia, allargandosi anche ad ordini, investimenti e soprattutto scorte di magazzino.

Facciamo alcuni esempi di finanziamenti possibili.

PURCHASE ORDER FINANCE, cioè l’impiego di un ordine ricevuto da un cliente con elevato merito creditizio come garanzia per ottenere un finanziamento rispetto alle soluzioni tradizionali. Il finanziamento permette l’acquisto di materiali o prodotti necessari per produrre quanto ordinato.

DYNAMIC DISCOUNTING, cioè il pagamento anticipato a fronte di uno sconto proporzionale ai giorni di anticipo, che consente il finanziamento anche solo tra attori della filiera senza coinvolgere finanziatori terzi.

EQUIPMENT FINANCE, cioè l’insieme di strumenti finanziari a supporto dell’acquisto di asset durevoli.

Nell’ambito di queste tipologie di strumenti, il dott. Fabio Carretta nell’ultimo corso di COFIP ci ha illustrato un’interessante prodotto finanziario che finanziava lo stock di magazzino. Venivano coinvolti tre soggetti: l’impresa, la società finanziaria e la banca. L’impresa cedeva alla società finanziaria tutto o parte del proprio magazzino, normalmente rappresentato da forme di parmigiano, o bottiglie di vino. Questo credito veniva  cartolarizzato e ceduto alla banca. L’elemento innovativo e di garanzia di tutta l’operazione era la blockchain che permetteva di notarizzare il valore del magazzino e mantenerne costantemente il controllo.

In base alla mia esperienza, sarebbe auspicabile una diffusione anche alle piccole imprese dell’ultimo strumento descritto, in quanto molti problemi finanziari degli imprenditori risiedono nel grande valore di magazzino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gigi Turla – EDUCASH


[1] Ultimo articolo sugli strumenti e sui servizi per la finanza alternativa e digitale.

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