la rete ti aiuta a crescere.

La finanza alternativa e digitale si sta sempre più diffondendo.

Per esempio ci sono strumenti che vanno ad agire sul cosiddetto CAPITALE DI RISCHIO, permettendo di PATRIMONIALIZZARE L’IMPRESA senza che sia l’imprenditore a mettere direttamente i propri soldini.

 

Parliamo di  EQUITY CROWDFUNDING.

 

E’ la raccolta di capitali che avviene grazie a investitori privati, ma anche istituzionali o professionali, raccolti utilizzando una piattaforma web.
Gli investitori che contribuiscono alla raccolta ottengono un titolo di partecipazione all’azienda, accedendo a tutti i diritti patrimoniali e amministrativi che ne conseguono.

Un’azienda si presenta online sulle piattaforme apposite, spiega i suoi obiettivi e fissa il target di raccolta che dovrà essere raggiunto entro la fine della campagna. In caso di buon esito, l’impresa incassa gli investimenti e procede con il suo business plan. In caso di mancato raggiungimento del target, gli investimenti non vengono finalizzati e il donatore non perde nulla.

L’italia è stata tra i primi Paesi al mondo a dotarsi di una normativa sul settore (nel 2012 con il Decreto Crescita Bis). Ad oggi sono attive circa 22 piattaforme di equity crowdfunding.

Da poco meno di 12 milioni di euro in tutto il 2017, distribuiti su 50 campagne, le piattaforme di Equity crowdfunding in Italia nei soli primi 3 mesi del 2018 avevano già raccolto 5,9 milioni, spalmati su 24 campagne di successo.

Il dato evidenzia che la crescita del fenomeno è esponenziale, visto che in tutto il 2016 in Italia erano state finanziate solo 19 società per complessivi 4,3 milioni.

 

Ma quali sono i vantaggi?

 

Per le imprese, il vantaggio è di aprirsi un sistema di finanziamento innovativo e “democratico”, nel senso che l’esito della raccolta dipende solo dalla valutazione sulla qualità del proprio business plan. Una via di uscita interessante per le Pmi che non riescono a ottenere credito dal sistema bancario.

 

Ci sono svantaggi?

 

Più che di svantaggi, si può parlare di rischi. Soprattutto dal lato degli investitori.
Il primo è la possibilità di perdere soldi quando l’azienda finanziata non riesce a ottenere i risultati sperati.
In secondo luogo, bisogna considerare che la Consob vigila sulle piattaforme in sé e non sulle informazioni pubblicate dalle aziende.

Quindi…perché non utilizzare questo nuovo strumento?

 

 

Gigi Turla – EDUCASH.

Resta sempre aggiornato, SEGUI la nostra pagina Facebook

Le parole del Bilancio

×

Assistenza SMART

» Clicca sull'icona ed inizia a Chattare con lo SMART Assistance EDUCASH

× EDUCASH SMART Assistence