EUREKA
Quale imprenditore correrà nudo per la strada come Archimede?
Cammino passo dopo passo, per le vie della mia città.
Oggi mi sembra tutto così nuovo, così frizzante.
Nuova è questa luce autunnale.
Nuovi i volti.
L’ERA LED
Eppure ho visto queste strade, questi muri, questa gente innumerevoli volte prima.
Cosa è cambiato in me? Cosa mi ha procurato questo stato nascente che mi permette di dare nuova luce alle cose?
Perché, non è un segreto ormai… È ciascuno di noi a mettere in luce un aspetto, piuttosto che un altro, di ciò che ha attorno. È ciascuno di noi il regista del proprio occhio di bue.
Qualche anno fa funzionavo come le lampadine ad incandescenza: per fare un po’ di luce disperdevo il 95% delle mie energie in calore e solo il 5% diventava luce. Credevo di vivere in un mondo grigio, solo perché vi gettavo sopra poca luce e negli angoli sbagliati.
MESSA A FUOCO
Testimonianze di imprenditori di successo, che ho avuto l’opportunità di conoscere, ascoltare o accompagnare come professionista, mi hanno fatto comprendere che la loro prima vera capacità è quella di dare luce a nuovi progetti e poi di realizzarli, non di lasciarli come fantasie astratte. Anche saper ripartire a seguito dei fallimenti, che diventano opportunità di crescita, personale ed imprenditoriale, è una dote di coloro che sanno vedere oltre.
ALZARE L’OCCHIO DI BUE
Certo, prima di stendere un progetto, bisogna avere una visione, un desiderio, una fantasia. Come faccio a realizzare una cosa se prima non ne ho coltivato l’idea? Se prima non l’ho immaginata?
L’atto di immaginare è importante per dare il via all’esistenza di ciò che viene immaginato. Dare il via… attivare… far partire. Quello che verrà realizzato, poi, non sarà proprio conforme a quello che era stato immaginato, ma per partire è necessario immaginarlo. Poi la strada, il percorso, nuove intuizioni ci faranno ricalibrare il focus.
QUESTO GIOCO NON È UN GIOCO
Un bambino gioca a fare l’astronauta; in questo gioco lui non si esercita veramente ad essere astronauta, tanto è vero che il giorno dopo vorrebbe fare il ballerino, e poi ancora il pompiere, l’archeologo, il medico. Lui, il bambino, tramite l’immaginazione, impara che ci sono mondi e possibilità differenti; ricoprendo un ruolo nel gioco, si rende conto che esiste qualcosa come…. lo stile, o meglio, la flessibilità degli stili. Per gli adulti, giocare con le idee è esplorare al di là dei confini; immaginare è darsi lo slancio per andare al di là di questi confini.
CHE LA LUCE SIA
Immaginare è attivare quella che Igor Sibaldi chiama la seconda vista, il nostro occhio altro, che ci permette di iniziare a fare cose per noi precedentemente impossibili; ci permette di dire Io POSSO. Il verbo potere nella lingua Italiana nasconde un’ambiguità, che l’inglese non ha. Infatti: Can, significa avere la capacità di…; May, significa avere il permesso di….
In questa direzione Sibaldi sollecita: tu puoi, sostanzialmente fare tutto, ma…. hai il permesso di farlo? O meglio, ti dai il permesso di farlo?
… E LA VISTA FU
Anni fa, degli etologi decisero di fare un esperimento con il loro più intelligente scimpanzé. Presero l’animale e lo fecero entrare in una gabbia dove in un angolo c’era uno sgabello e appesa in mezzo alla gabbia, ad un’altezza sufficientemente alta affinché l’animale non ci arrivasse, una bella banana. Per quanto lui provasse ad allungarsi e a saltare non riusciva a raggiungere il frutto. Ma ad un certo punto, quando sembrava non ci fosse più niente da fare, ecco che lo scimpanzé ebbe un lampo di genio. Si alzò, raggiunse lo sgabello, lo posizionò sotto alla banana, ci salì sopra e finalmente raggiunse la meta.
Se avesse saputo parlare avrebbe gridato EUREKA!!!
Questa è la A-ah! Experience. Il guizzo che ci permette di ritrovare doti possedute fin da piccoli, impresse nel nostro patrimonio genetico, come una grande cassetta degli attrezzi. Diventando grandi, (polli!) abbiamo perso la consapevolezza di questo patrimonio in nostra dotazione e abbiamo usato attrezzi presi in prestito da altri (genitori, scuola, lavoro, mass-media, ecc.).
ALZARE LO SGUARDO
Perché qualcuno di noi, dopo alcuni tentativi per raggiugere il proprio frutto desiderato, si siede e si accontenta delle croste di pane? Sopravvive, sì! Anche dignitosamente. Nella propria gabbia conosce tutti, tutto fila abbastanza liscio.
Ma… ad ascoltarsi bene, resta qualcosa di incompiuto nel fondo della propria anima. Qualcosa di intentato che viene messo a tacere. In questo caso l’immaginazione è pericolosa, perché ci risveglia, ci fa riascoltare i nostri desideri profondi, ci fa alzare lo sguardo. È solo guardandosi dentro, che poi si trovano lo slancio e il coraggio per guardare fuori.
SOGNO O SON DESTO?
Cammino per le vie del mio paese.
Passo dopo passo le mie gambe si alternano.
Ho due gambe: una sorretta dalla concretezza e dalla razionalità,
l’altra dall’immaginazione e dalla capacità di vedere in avanti.
Con una sola di queste gambe sarei fermo; invece avanzo.
Non si tratta di aver scoperto le verità che riguardano la mia vita, la mia professione, il mio business, quanto di aver imparato a creare quelle condizioni favorevoli affinché il processo di cambiamento possa svilupparsi.
E son desto!
Gigi Turla feat. Daniela Corioni