CAPITALE DI RISCHIO: IL PRIVATE EQUITY
Un nuovo socio che ti aiuta a crescere.
Con questo articolo, do il via ad una serie di interventi sugli strumenti e sui servizi per la finanza alternativa e digitale.
Cercherò di semplificare al massimo i termini, pur sapendo che per alcuni non sarà facile.
Oggi vi parlerò di uno strumento che va ad agire sul cosiddetto CAPITALE DI RISCHIO.
Il capitale di rischio è il capitale che l’imprenditore o i soci investono nella propria impresa.
Ci sono alternative per PATRIMONIALIZZARE UN’IMPRESA senza doverci mettere direttamente i propri soldini?
Vi presento il PRIVATE EQUITY.
Con questo termine si intende normalmente l’operazione con la quale un FONDO DI PRIVATE EQUITY apporta CAPITALI + CAPACITÀ MANAGERIALI + RELAZIONI alla vostra società, in modo da favorirne la crescita e l’aumento di valore nel tempo.
L’obiettivo del fondo è appunto la crescita del valore della società, in modo da vendere la partecipazione, in media 3-5 anni dopo l’ingresso nel capitale e ottenere un rendimento per i suoi investitori e per il management team del fondo stesso.
In genere i fondi di Private Equity sono dei FONDI CHIUSI, che cioè raccolgono dagli investitori una certa somma di denaro, per passare alla fase di investimento e poi a quella di disinvestimento.
I fondi di Private Equity investono nel capitale di aziende non quotate o di aziende quotate che vogliono uscire dalla Borsa, comperando quote di partecipazioni di minoranza o di maggioranza o l’intero capitale.
Possono usufruire dei servizi dei fondi di Private Equity le imprese che hanno già una storia e sono sul mercato con servizi o prodotti che funzionano e portano ricavi e redditività, ma vogliono:
– o farsi finanziare la crescita;
– o favorire un passaggio generazionale;
– o sostituire dei soci che vogliono uscire dalla compagine societaria;
– o liquidare del tutto i soci precedenti e cominciare un nuovo percorso con un altro socio o gruppo di soci.
Gigi Turla – EDUCASH.