Il magico potere della… polvere
A resettare e riassettare tutto si rimette in gioco
Quando porto a termine un’attività o un progetto lavorativo, sento il bisogno di sistemare il mio spazio lavorativo comprese scrivanie e ripiani. Anche il desktop del computer viene ripulito.
L’operazione riguarda anche la casa.
Oggi indaffarata disseppellisco dalla polvere logori scatoloni di cartone pieni di abiti che, potrebbero, calzar bene ai miei figli: leggeri abitini comprati la scorsa estate, magliette passate da cugini cresciuti troppo in fretta, che dubito indosseranno, ma non si sa mai!
Chissà perché ho comprato questa magliettina così corta in vita sapendo che non l’avrei mai messa; e questi sandaletti alla tedesca! Che avevo in testa quel giorno?
Questa banale operazione, che sembra ripetersi identica ad ogni cambio stagione, mi fa aprire nella mente il file del #facciamoilpuntodellasituazione.
Insomma, mi basta un calzino sgualcito e solitario, per chiedermi:
In quali scarpe ho infilato finora la mia vita? (tradizionali situazioni da mocassino, inimmaginabili sbilanciamenti in platform, liberi pensieri all’infradito, identità ballerine…);
Dove e quando sono rimasta spaiata? (chissà che fine avrà fatto quel tale o quel tal altro);
A che punto mi sono smarrita? (a volte così tanto da dimenticarmi il mio colore originale).
Un buco sull’alluce mi porta a meditare sui disastri della vita e su tutto quanto il guasto che vedo attorno a me;
O, invece, lo stesso buco può farmi ricordare una bellissima avventura da vecchi scarponi e cari amici.
Che stramba la vita.
Un identico episodio, affrontato in giorni diversi, può far scaturire in noi pensieri e, di conseguenza, emozioni… diverse.
Un giorno vediamo una donna grassoccia in coda come noi alla cassa del supermercato, che urla contro un figlioletto irrequieto e, infastiditi, pensiamo a come sembra sciatta e incapace…
Il giorno dopo, nella stessa situazione, guardiamo la stessa donna e pensiamo… chissà che giornata dura ha avuto, forse ha un problema con il lavoro che non la fa dormire di notte.
Pure fantasie, direte voi.
Certo, fantasie plausibili, che però sono in grado di far trovare alla nostra mente delle alternative. Fantasie che ci fanno intuire che il modo in cui vediamo e di conseguenza affrontiamo la vita dipende da noi e non tanto dai fatti esterni.
Sono qui ancora con il mio calzino buco nella mano destra, mentre la sinistra già sta esplorando il faldone contenente vecchi contratti di lavoro, buste paga ingiallite, indennità di servizio e lettere di incarico… questa volta butto via tutto quello che so non avere più valore.
Il presente modifica il passato, e
cose che fino a questo momento ci sembravano importantissime, d’un tratto ci si rende conto che sono solo degli ingombri che non lasciano posto ad altro.
Resettare e riassettare sono operazioni quasi necessarie se si vuole fare spazio al nuovo, senza rischiare che il vecchio ci soffochi.
Nel buttare nel cestino tutta questa zavorra, insieme alla polvere si sollevano ondate di pensieri:
nelle pozzanghere stagnati si crea un movimento… e tutto si rimette in gioco.
Dulcinea del Toboso