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Evoluzione del credito alle imprese 2a parte

EVOLUZIONE DEL CREDITO ALLE IMPRESE 2a PARTE


Perchè le banchehanno ridotto il credito concesso alle piccole e micro imprese?


Nell’articolo precedente si accennava al fenomeno del credit crunch avvenuta nel periodo 2011-2016.
Cerchiamo ora di capire, come mai le concessioni di credito si sono ridotte.
Guardando in casa delle piccole e micro imprese, i dati di Cerved Osservatorio PMI evidenziano (per l’anno 2016) che circa il 50% delle piccole e micro imprese hanno uno scoring creditizio “a rischio” o “vulnerabile”. Solo il 50% sono di rating “solvibile”. Questo significa che il bilancio di un’impresa su due non garantisce di poter restituire il prestito.

Se guardiamo in casa delle Banche, possiamo invece individuare quattro cause:

  • MINORE REDDITIVITÀ: a causa di Margini in forte contrazione, con indice ROE (return on Equity) inferiore al costo del capitale.
  • AUMENTO DEI CREDITI DUBBI: la crescita di incagli (inadempienze probabili) e sofferenze è stata devastante nel periodo 2010-16, spesso aggravata da sottovalutazioni per esigenze di bilancio e rapporto con i soci. La domanda su questo argomento è legittima: questo problema sarà stato causa della crisi o colpa di un “cattivo credito” erogato dalle Banche a favore di imprese che non garantivano la sua restituzione?
  • CAPITALE PROPRIO INSUFFICIENTE: rispetto ai requisiti di vigilanza. Collegata a ciò, la difficoltà a reperire nuovo capitale sui mercati.
  • AUMENTO DEI COSTI OPERATIVI: soprattutto dovuto ad un eccesso di personale e all’aumento percentuale dei costi fissi. A ciò si aggiunge una redditività netta negativa sui piccoli clienti.

Il peggio è passato? Probabilmente sì, ma non si ritornerà alle situazioni ante 2011.

Stiamo assistendo ad una serie di crisi bancarie, per le quali, il sistema bancario ha scelto di intervenire salvando tutte le banche in crisi e si è auto-tassato per fornire i fondi necessari. Ma dopo avere versato già 8,4 miliardi di euro non ha risolto le crisi MPS, CARIGE e delle 2 popolari venete. Tant’è che è stato necessario l’intervento del Fondo Straordinario (20 miliardi) varato dal Governo.

Rimane il problema del margine di interesse delle banche, in calo pesante da 5 anni per effetto di:

– Riduzione volumi;
– Calo spread su impieghi;
– Tassi vicini allo zero e fermi.

In sintesi:

  • The Big Credit Crunch è finito ma…
  • Le banche restano molto selettive sul nuovo credito e penalizzano le piccole imprese e il credito a breve;
  • La gestione delle sofferenze e inadempienze è prioritaria;
  • Diverse banche importanti in crisi;
  • Il margine di interesse in calo;
  • Il Fondo Centrale di Garanzia molto usato e abusato.

In questo scenario, un’impresa che oggi vuole rivolgersi al settore bancario per ottenere un finanziamento, deve compiere questi passaggi;

  • Fare una chiara analisi economico, patrimoniale, finanziaria del proprio bilancio e comprendere dove migliorare alcuni fondamentali, prima di sottoporsi al giudizio della banca;
  • Predisporre un set documentale, completo di ogni dato utile, per identificare la realtà aziendale, procedendo anche ad effettuare quelle riclassificazioni di bilancio che oggi le banche non possono più fare per le micro-piccole imprese, perché non vogliono sostenere i costi di questi servizi per questa tipologia di clientela non redditiziea;
  • Presentare dei business plan chiari e prospettici che evidenzino le possibilità di sviluppo d’impresa e garantiscano alla banca le possibilità di restituzione del finanziamento.

 

Gigi Turla

 

 

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