Parole del Bilancio

Educash: Attivo Circolante

L’attivo circolante è costituito da quei beni e valori che sono destinati ad uscire presto dalla disponibilità dell’impresa, perché sono da consumare o vendere o incassare.  In altre parole, si convertono in denaro contante in “poco” tempo (per convenzione si considera un arco temporale di un anno) o rappresentano già una disponibilità liquida (cassa o c/c bancario o postale).
Li trovo all’interno del bilancio, nello Stato Patrimoniale, a SINISTRA, nell’ATTIVO, in DARE.
Il Codice Civile, che li divide in quattro classi, ci fa gli esempi:

I – Rimanenze, di materie prime, merci, prodotti, ecc..
II – Crediti, soprattutto verso clienti ma anche verso altri.
III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, cioè investimenti finanziari che venderemo a breve.
IV – Disponibilità liquide, cioè cash.

L’attivo circolante segnala lo stato di salute delle finanze di un’azienda: stiamo bene se il nostro attivo circolante è superiore ai nostri debiti a breve termine.
Attenzione però al valore delle rimanenze. Queste non sempre possono essere vendute immediatamente. Si pensi a prodotti rimasti in magazzino, ma non facilmente vendibili in quanto obsoleti o fuori moda.
E attenzione soprattutto ai crediti verso clienti che risultano inesigibili o di difficile esigibilità.

 

Che percentuale dell’attivo circolante rappresentano le tue rimanenze finali? Tutti i tuoi crediti sono esigibili?

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