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Essere o non essere…. E tutto cambiò.


Essere o non essere…. E tutto cambiò.

A proposito di quale IO si nasconde dietro il tuo volto di imprenditore e dell’importanza di domandarselo.


Una donna in coma fu sul punto di morire. Di colpo si ritrovò di fronte al trono del Giudizio.
Chi sei?” le chiese una voce.
Sono la moglie del sindaco” ella rispose.
Non ti ho chiesto di chi sei moglie, ma chi sei tu”.
Sono la mamma di tre figli”.
Non ti ho chiesto di chi sei madre, ma chi sei tu”.
“Sono un’insegnante di scuola”.
Non ti ho chiesto quale lavoro fai, ma chi sei”.
E andò avanti così. Qualsiasi cosa rispondesse, sembrava che la risposta non fosse mai quella giusta.
“Chi sei?” ancora…
Naturalmente ella non superò l’esame, tanto che fu rimandata sulla terra. Quando guarì decise di scoprire chi era… e tutto cambiò.

 

Alla domanda: chi sei?

TU COSA RISPONDI…

 

La maggior parte di noi, come la donna del racconto, comincerebbe ad elencare i propri innumerevoli ruoli legati a: lavoro, figli, affetti, hobby, amici, comunità, attività sportive, interessi spirituali ecc.. Eppure, il nostro IO è ben di più della somma di tutte le cose che facciamo e di tutti i ruoli in cui ci esprimiamo. È come se l’IO si servisse di tutti i ruoli che abbiamo, per emergere e farsi strada. l’IO è come un terreno, che dopo essere stato vangato e reso friabile, permette ai semi di attecchire e diventare piante, fiori, cespugli, arbusti. Ciascuno di noi potrebbe scegliere di piantare nel proprio terreno/ IO piante e fiori differenti, potrebbe scegliere di nutrire di più un albero, a scapito di altri, potrebbe lasciare molte zone incolte.

Ogni piantina/ruolo concorre a definire la qualità e la fertilità del terreno, di quel materiale grezzo dell’esistenza… che sono IO.

Porsi la domanda: chi sono IO? Ha grande rilevanza in ambito imprenditoriale e lavorativo, proprio perché è l‘ambito in cui occupiamo molta parte del nostro tempo e che spesso ci procura tante preoccupazioni e tensioni.

David Starr Jordan sosteneva che “non esiste al mondo vera eccellenza che possa essere separata dal retto vivere”, andando a cogliere quelle situazioni in cui persone anche di elevato successo hanno dovuto fare i conti con un gran vuoto interiore, con un bisogno di coerenza e di relazioni più solide.  Wittgenstein arrivava a dire: “Come posso essere un Logico… se non sono ancora un uomo?”

PROVATE DI SEGUITO A METTERE LA VOSTRA PROFESSIONE AL POSTO DEI PUNTINI.

Come posso essere un ………… se non sono ancora un uomo?

Non è tanto importante riuscire a rispondere alla domanda: chi sono? La nostra vita sarà la risposta a questa domanda.

La COSA IMPORTANTE è PORSELA… la DOMANDA chi sono?

Perché è solo provando a rispondervi che ci si mette sulla strada giusta per trovare quel filo conduttore che tiene legati tutti gli ambiti della nostra esistenza, e che ci permetterà di affrontare i problemi dall’interno: solo se si va al centro di sé, si può fare luce su ciò che sta attorno.

Dopotutto, produrre vivendo nella menzogna di sé, che piacere sarebbe? Sarebbe un piacere incompleto.

 

 

Dulcinea del Toboso
Una contadina prestata alla filosofia

 

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